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domenica 18 maggio 2014

Due nuovi libri da non perdere!

L’ingegnosità.
A voi non manca?
Io trovo che adesso, con tutti questi materiali e attrezzi specifici a disposizione (robe che fino a qualche anno fa stavano solo nei miei sogni più selvaggi), mi scopro a sentire la mancanza di quel pensiero “trasformatore” che non mi lasciava mai finché non avevo scoperto come realizzare oggetto-complicato-x partendo da materiale-elementare-y.
Tutto questo per dirvi che ho comprato due libretti portentosi di László Adóba, un signore ungherese che fa diorami e che quel magico pensiero trasformatore non l’ha ancora perduto (anche se pure lui utilizza qua e là materiali un po’ speciali, della Vallejo, che adesso DEVO assolutamente trovare anch’io :P). 
building dioramas by László Adóba - stone objects building dioramas by László Adóba - accessories

I libri sono in inglese, pieni zeppi di foto passo-a-passo e, anche se ovviamente riguardano una scala molto più piccola della 1:12 (credo sia 1:35), le tecniche che insegnano sono applicabilissime in qualsiasi scala. Sono tremendamente interessanti! Il primo (“Stone objects”) tratta cose come fontane, monumenti, pietre miliari e tombe (pare che i dioramisti siano affascinati dai cimiteri...) e parte da zero per costruire qualsiasi cosa. Per dire, non usa nemmeno quei profili fresati in legno che nel mondo delle dollshouse sono da sempre disponibili per replicare fregi, battiscopa, cornici, ecc. Un approccio sicuramente diverso da quanto mi sono abituata a fare nel tempo, e un punto di vista nuovo che ha subito rimesso in moto quell’ingegnosità di cui parlavo prima. Ci sono poi un sacco di consigli sulle tecniche di invecchiamento anche molto estreme, diciamo ai limiti della distruzione :)
building dioramas by László Adóba - stone objects
Il secondo, uscito di recente, riguarda gli accessori e contiene degli spunti favolosi per noi popolo delle casette. Quando ho visto come realizza un rubinetto quasi mi commuovevo :) Ripeto, la scala non ha niente a che fare con la nostra, ma sono le idee e i suggerimenti che contano e qui ce ne sono veramente tanti.

building dioramas by László Adóba - accessories
Ho scoperto questi libri grazie a una segnalazione della divina Erzsebet Bodzas di Hungarian Miniatures (köszönöm, Bözse!) e li ho presi sul sito dell’autore. C’è un’offerta interessante se li si compra entrambi: con la spedizione costano 7800 fiorini ungheresi (circa 25 euro). Sono arrivati in una settimana, senza nessun problema di dogana.
Disclaimer: ve ne sto parlando soltanto perché mi sono piaciuti moltissimo e penso che possano esservi utili. Il signor Adóba non sa nemmeno che esisto :)

giovedì 14 dicembre 2006

Tesori di ebay #3

In tempo per rischiararmi una giornata che sarebbe stata plumbea anche col sole di agosto, è arrivato il mio - per ora - ultimo acquisto sull'ormai mitica ebay.
Lo dico sottovoce che nonsisammai, ma finora sono stata più che fortunata. Ho avuto a che fare quasi sempre con venditori gentili, solleciti e anche simpatici, e tutto quello che ho comprato si è rivelato all'altezza delle aspettative.

Non fa eccezione questo ultimo pacchettino, inviato da Tim di Blue Sky Miniatures. Tim produce ceramiche grezze in una cinquantina di modelli diversi, in stampi che credo si faccia da solo. Bisogna fare attenzione alle misure (che accompagnano sempre gli articoli) perché in qualche caso sono troppo grandi - ci sono delle teglie da forno in cui sarebbe possibile lavare i piatti di un intero pranzo, per dire - ma in generale le cosine sono molto belle e viste dal vivo lo sono anche di più. Le foto non rendono giustizia soprattutto ai bordi, che in realtà non sono così spessi come sembrano.
Per questo motivo ammetto di non essermi fidata e di aver fatto un primo ordine esplorativo di pochi pezzi, per limitare i danni in caso non fossero andati bene. Invece sono quasi perfetti, le ciotole da impasto in particolare sono una delizia e anche i barattoli da biscotti. Un po' spessette solo le ciotole da portata, che ho preso per le insalate e i primi piatti. Niente a che vedere con la porcellana, sia chiaro: ma come terraglie un po' rustiche vanno benissimo.

Tutti i pezzi sono, come dicevo, grezzi: sono stati cotti una volta a non so quale cono di temperatura e teoricamente sono pronti per essere dipinti e cotti un'altra volta (abbiate pazienza, ma di ceramica non capisco niente). Io credo che userò i colori da cuocere nel forno di casa, sperando che il risultato sia abbastanza *porcellanato*. Così come sono hanno una superficie ruvida che potrebbe essere interessante mantenere all'esterno (me li vedo dipinti in colori neutri e naturali, fin troppo trendy :o), ma l'interno va obbligatoriamente smaltato. Vedremo.

Il maledetto blocco del miniaturista non se ne va, anche se continuo a pensare così tanto alle minis da fare che tra un po' mi usciranno dalle orecchie bell'e pronte.

lunedì 16 ottobre 2006

Banzai!

Visto che la febbre per le minis Rement sale, e io mi sento direttamente responsabile, vi passo questa preziosa *aspirina* che mi è stata regalata da Minilisa: esiste un sito italiano che vende le minis Rement e soprattutto le spedisce dall'Italia. Quindi nessuna preoccupazione per la dogana e spese postali *nazionali*.
Sono subito andata a curiosare temendo di trovarci tutti i miei ultimi acquisti - mi sarei arrabbiata assai a scoprire che avrei potuto ordinare tutto tranquillamente dall'Italia e pagare molto meno di spedizione. Be', per fortuna quelle cose non c'erano, ma ce ne sono molte altre, andate a vedere.
L'unico difettuccio di questo sito è che non ha molte minis (è più che altro un sito di bambole giapponesi) e non sono tanto aggiornate - le ultime novità continuerete a trovarle solo su ebay, nei negozi di Hong Kong; e non ho idea con che frequenza e criterio vengano messe in vendita cose più recenti. Ma Elena, la ragazza che gestisce il sito e che, da come scrive, dev'essere molto simpatica, ve lo potrà spiegare certo meglio di me: nel caso, mandatele una mail.

domenica 8 ottobre 2006

Tesori di ebay #2

Stanno arrivando :o)
Su tre spedizioni da Hong Kong, ne ho già ricevute due; per la terza c'è ancora tempo, perché l'asta è scaduta solo venerdì scorso. Quindi, insomma, posso rompere la consegna del silenzio e cominciare a mostrarvi i miei nuovi tesori di ebay.


(vi lascio un po' di spazio per sbavare ;o)







I primi sono arrivati da una gentile signorina che si fa chiamare Cherry Yiu e che ha un *negozio* su ebay come Glamour City (leggete però l'aggiornamento qualche riga più in basso). Da lei ho preso delle formine da budino individuali che, come speravo, sono perfette come stampi per 4-6 porzioni; un gruppo di ammorbidenti per lavatrice, che mi pare possano replicare bene le bottiglione di detersivo liquido formato famiglia; un paio di barattoli di proporzioni quadrotte (un po' troppo grandi e dalle rifiniture poco precise) e sei barattoli di marmellata, belli, che possono essere dei vasi da conserve da mezzo litro.


Il vantaggio più interessante di questo venditore sono le spese di spedizione veramente bassissime: USD 2 per il primo articolo, e solo USD 1 per ogni oggetto in più. Inoltre, di sua iniziativa Cherry ha indicato *gift* sulla dichiarazione per la dogana, e questo mi ha fatto risparmiare i 5 e passa euro che mi è capitato di pagare, in passato, come *diritti di sdoganamento* sui pacchetti in arrivo dall'Oriente.
I miei acquisti sono arrivati in perfette condizioni, abbastanza bene imballati, e con l'aggiunta a sorpresa di tre o quattro regalini. Però, a giudicare dalla qualità e dal dettaglio di alcuni pezzi (come per esempio i barattoli arancioni), secondo me alcune cose sono imitazioni cinesi degli articoli originali giapponesi (so per certo che ce ne sono parecchie in giro, pensate un po'...).
Detto questo, la spedizione è talmente conveniente che vale la pena rischiare, a patto di spuntare un buon prezzo durante l'asta.

Aggiornamento - Importante: ho appena letto dei feedback tremendi per questa venditrice, in cui un acquirente racconta una specie di incubo. I feedback dovrebbero essere attendibili, quindi mi sono sentita abbastanza *miracolata* visto che la mia transazione è al contrario filata liscia... ma ora come ora non me la sento più di consigliarvela. Ne approfitto per raccomandarvi di leggere sempre i feedback ricevuti dal venditore, a volte si scoprono cose che è meglio sapere prima di ordinare.


Il secondo *pacco dono* è arrivato dalla famiglia Wan, che gestisce il *negozio* ebay Daipatmeow (che, detto per i patiti di lomo, vende anche un sacco di macchine fotografiche Holga).
Da qui viene la serie di barattoli dalle belle forme (anche se un paio sono inutilizzabili perché davvero troppo grandi), alcune ciotoline che facevano parte di un set con un pesce arrosto e quella meraviglia del freezer da gelati, che paradossalmente è persino troppo piccolo (ma fa lo stesso :o).



Il set di ciotoline è stato una parziale delusione perché l'avevo preso solo per il robino giallo: nella foto scattata dall'alto sembrava un piattino con i bordi scannellati, da cui era mia intenzione ricavare un magnifico stampo per torte. Invece è una coppetta, anche troppo piccola, che al momento non so bene per cosa usare. In compenso, altre ciotole presenti nel set potranno tornare utili per ricavare stampi fantasiosi per budini e sformati.

Le spese di spedizione sono piuttosto alte in assoluto, e uno sproposito rispetto a Glamour City: USD 8.5 per il primo articolo e USD 5 per ciascuno degli altri. L'imballo, lo vedete da voi, era piuttosto curato e il servizio molto buono, con risposte via email rapide e gentili alle mie varie domande e richieste. Anche loro hanno avuto il buon senso di dichiarare *gift* e quindi anche in questo caso ho risparmiato più di 5 euro (almeno).
Per quanto riguarda gli oggetti, sono arrivati ancora nel cellofan originale e il dettaglio è senza dubbio Rement 100%; siccome i prezzi di vendita e le basi d'asta sono piuttosto convenienti, mi viene da pensare che la spedizione copra anche parte del costo dell'oggetto, lasciato basso per attirare i compratori. Se ci pensate, il freezer l'ho portato via al costo della base d'asta, cioè USD 1.99... anche aggiungendoci qualche dollaro, ufficialmente destinato alla spedizione, resta sempre un prezzo molto interessante, no?


Ora aspettiamo il terzo pacchetto... e no, non vi dico nulla, che stavolta la scaramanzia ha funzionato ;o) (se volete altre delucidazioni su ebay scrivetemelo nei commenti: se vi so rispondere magari ci faccio un altro post)
.

venerdì 15 settembre 2006

Lost in translation

Il Giappone, nazione che trovo incomprensibile e distante sotto quasi tutti i punti di vista, sarebbe invece il mio paese ideale per quanto riguarda le minis.
I giapponesi vanno pazzi per le minis. Non si spiegherebbe altrimenti la loro spaventosa abilità (come per esempio questo sito, che vi farà restare senza fiato) e, soprattutto, la passione collettiva che hanno per gli oggettini della Rement, di cui sono avidi collezionisti. Se fate un giro su ebay ne troverete in vendita tantissimi a pochi dollari. Sono miniature di plastica in scala 1:6 (scala barbie, per intenderci: il doppio di quella che usiamo noi), e sono più che altro dei giocattoli, anche nel prezzo: ma sono un sogno miniaturistico diventato realtà.

La Rement miniaturizza qualsiasi cosa, con una preferenza particolare (ma non esclusiva) per cibo e casalinghi. Periodicamente *pubblica* (non mi viene termine migliore) delle collezioni a tema, composte da una decina di set di minis assortite, disponibili sia singolarmente sia tutti insieme. C'è stata la cucina regionale, la cucina della mamma, un menù cinese imperiale, due o tre collezioni di cibi confezionati da supermercato, la panetteria, la pasticceria, i gelati, il fast-food da stazione ferroviaria (che pare in Giappone sia un'istituzione, come avevo imparato anche da uno splendido racconto a fumetti di Jiro Tamaguchi), il pic-nic, eccetera eccetera. Ogni set a sua volta è composto da un bel po' di oggettini: chessò, piatti posate bicchieri cibo condimento bevanda; oppure pentola utensili ingredienti. Di queste collezioni ne escono parecchie ogni anno, con precisione non so dirvi perché non è molto che le seguo, ma credo non meno di 5 o 6: quindi immaginatevi la quantità di nuove minis disponibili regolarmente ogni 2-3 mesi.

Questi giocattolini plasticosi mi fanno impazzire, è come se qualcuno possedesse la famosa, mitica *pistola miniaturizzatrice* e la usasse su tutto quello che ci circonda. Cercate il flaconcino per le gocce da naso? C'è. L'idromassaggio per i piedi? C'è. il bruciaessenze, la scatolina simil-Nivea? Ci sono. Il robo per fare lo zucchero filato, i contenitori per la cottura a microonde, il tritaghiaccio per le granite? Sì. La pentola a pressione, la padellina rettangolare per le crepes giapponesi, la teglia per le madeleine, il bollitore, la caffettiera a pressione? Pure. E sto andando a memoria.
Purtroppo la maggior parte delle cose sono troppo grandi (le bottiglie, per dire, tradotte nella nostra scala corrispondono a mostri alti 45 cm), ma da qualche mese scruto avidamente ogni set messo in vendita su ebay per scoprirvi oggettini più piccoli e quindi utilizzabili anche nelle nostre proporzioni.

Per dire, fra l'occorrente per servire o preparare un determinato piatto, insieme a utensili e casseruole troppo grandi c'è magari una ciotolina o una terrinetta individuale che nella nostra scala può essere l'equivalente di una teglia da 28 cm... insomma, cambiando la destinazione d'uso anche le misure possono diventare corrette. E in questi giorni, finalmente, mi sono decisa a comprare all'asta alcune di queste cosine, che spero tanto non si rivelino inservibili alla prova del centimetro.
Vorrei raccontarvi cosa ho preso, ma l'ultima volta che vi ho magnificato un acquisto su ebay la posta ci ha messo due mesi a consegnarmelo, per cui... ;o)
Vi dico solo che se le misure dovessero funzionare, tirerò fuori il silicone e cercherò di superare il blocco che ho da sempre nei confronti della resina, perché sono tutti ottimi candidati alla clonazione. Se invece non andranno bene, pazienza, mi accontenterò di guardarli fino a consumarli con gli occhi :o)

lunedì 7 agosto 2006

Inesprimibili/2

Più li guardo e più mi piacciono.
E son sempre lì a pigiare sul pulsantino della lavatrice o della lavastoviglie (le mie preferite).
Quando le userò per un'ambientazione, dovrò fare in modo che i pulsantini restino sempre pigiabili, altrimenti se ne va metà del divertimento :o)

Nonostante la scala perfetta e i notevoli dettagli, non sono miniature nel puro senso della parola: sono *solo* dei giocattoli e come tali sono stati comprati in un negozio di.
Per la precisione, da Imaginarium, che è un posto con giochi molto originali, del genere *intelligente*, tutti a marchio proprio (non ci troverete, per dire, roba della Mattel o della Lego). A Torino ce ne sono due.
Purtroppo non so altro perché ho buttato via le scatole...

Ora però basta giocare, che c'ho il secondo Ritratto 3D che mi aspetta, consegna domani sera :o(
Nella prossima pausa cerco di postare le foto di Elisabetta.

Inesprimibili

Intanto, cuccatevi le foto. Non li ho comprati su ebay. Domani, da sveglia, se volete vi spiego.

Il gruppo di famiglia. Sono così carini che mi viene da ridere.



Quello che le foto non dicono è che, oltre ad avere lucette che si illuminano, questi piccoli mostri producono anche i conseguenti rumori. Giuro.
La lavatrice lava, tu-tun tu-tun, poi fa un briciolino di centrigufa, poi il cestello rallenta, si ferma e la macchina ti informa con tre bip che il lavaggio è finito e c'è da stendere.
La lavastoviglie lava ma facendo ovviamente un rumore diverso.
Il piano di vetroceramica frigge, il che senza pentole sopra suona un po' strano. L'unico deludente è il forno, che si esprime in una lingua sconosciuta.
Il frigo è silente, ma i cassettini della verdura sono un amore.
C'è anche il microoonde, che ho scordato di fotografare. Anche lui non fa nulla, ma è caruccio assai.


mercoledì 17 maggio 2006

Tesori di ebay

Ho cominciato a vendere su ebay l'estate scorsa.
Divertentissimo.
E che soddisfazione vedere gli acquirenti contendersi i minicaretti.

Poi ho venduto qualche libro della mia ipertrofica biblioteca di minis, cose che non leggevo più o che avevo comprato solo perché erano un *must* e non si poteva non averle. Con queste vendite il mio conticino sulla postepay si è irrobustito parecchio.

Dall'avere i soldi a spenderli, il passo è stato fin troppo breve.
Insomma, su ebay ho cominciato anche a comprare.


Ho avuto solo esperienze positive, finora, in massima parte con venditori americani e canadesi. Ma ho sempre comprato cose piccole, sia come valore sia come ingombro. L'altro giorno invece mi sono lanciata.
Ho comprato questo:


per la modica cifra di 4.99 dollari. Poi ne ho spesi 25 di spedizione, ma tutto sommato ne vale sempre la pena. È una cucina contemporanea completa, con tutti i cassetti e gli sportelli che si aprono. Ha un frigo molto realistico e una meravigliosa cucina economica vecchio stile. È un filino più grande della scala 1:12, sospetto sia più in scala 1:10 (è alta 25cm), ma mi piace molto lo stesso. Il bambolotto orrendo si leva, ovviamente.



È in pura plastica e si vede: mi rendo conto benissimo che è un giocattolo più che una miniatura come la si intende normalmente, anche se il dettaglio, per quanto posso vedere in fotografia, è notevole. È un giocattolo come quelli che mi avrebbero fatto impazzire quando ero piccola. E so che, comprandolo, ho come pagato un piccolo tributo alla bimba che ero. Insomma, non vedo l'ora che arrivi, per passare qualche mezz'ora ad aprire ante e cassetti con aria imbambolata.

Ho sempre pensato che la passione per le cose in miniatura nasconda in qualche modo un desiderio di controllo e di ordine, una specie di delirio di onnipotenza in scala – si tratta tutto sommato di un mondo su cui è possibile avere un controllo completo anche visivo, date le dimensioni ridotte; un mondo in cui si è padroni assoluti, in cui tutto dipende da noi e in cui non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno per aggiungere, togliere, modificare, creare.
A tutto questo, che è già più che sufficiente per spiegare perché mi/ci piacciono così tanto le miniature, si aggiunge poi quell'indefinibile e inafferrabile fascino esercitato dalla piccolezza, che mi fa mordere la lingua per non esalare l'esecrabilissimo *che cariiiiino* - aggettivo assolutamente tabù nel mondo delle miniature serie, e che però è sempre il primo che mi verrebbe da usare davanti a qualcosa di piccolo che mi cattura.
Tutto questo blabla per dirvi che mi aspetto di provare queste sensazioni – piacere per il controllo, delizia per la piccolezza – in quantità industriali davanti a questa cucina, per quanto plasticosa sia.

Si tratta, apparentemente, della riproduzione in miniatura della cucina in cui un certo Mr Food, cuoco televisivo, preparava le sue ricette davanti alle telecamere. Forse influenzata da questo dettaglio, prevedo di usarla soprattutto come set fotografico per i minicaretti, visto che è accessibile dall'alto e da due lati. Già mi immagino l'effetto che potrà avere la mia futura linea di cibi freschi confezionati ambientata nel frigo.

Una cosa così, senza ebay non avrei mai neanche saputo che esistesse.