venerdì 29 dicembre 2006

Invece di fare le minis


...mi sono fatta la pubblicità.
C'è qualcosa di molto poco sensato in tutto questo, lo so - non disturbatevi a dirmelo.
Però l'annuncino mi piace :o)

domenica 17 dicembre 2006

In serie

Finché lavoravo solo per me stessa, sono sempre stata una miniaturista da pezzo unico; poi ho cominciato con le fiere. Allora ho dovuto piegarmi alla legge dell'assortimento, e produrre anche cinque o sei pezzi tutti uguali. Ho fatto un sacco di resistenza, all'inizio, perché affrontavo il problema con la vecchia mentalità e soprattutto il vecchio metodo: lavoravo su un pezzo dall'inizio alla fine, e poi passavo al secondo, poi al terzo, ecc. Insomma avevo tutta la noia della produzione in serie e nessun vantaggio.
Mi ci è voluto un po' per capire che, per esempio, a rivestire una teglia di pasta ci mettevo quasi lo stesso tempo che a rivestirne quattro o cinque insieme. E, da quando ho toccato con mano le gioie della cosiddetta ottimizzazione (aaargh), non sono più tornata indietro.

Vi dirò anzi che è quasi divertente, e di sicuro dà soddisfazione, perché il tempo si dilata e con poco lavoro in più si hanno molti più pezzi pronti. Ma soprattutto in questo modo la ripetitività è infinitamente più leggera (che poi è quello che mi esasperava quando confezionavo i pezzi uno per uno): è vero che i gesti son sempre quelli, ma facendoli insieme contano quasi come uno solo.

Un'altra cosa che ho cominciato a fare è dedicare un po' di tempo, ogni tanto, a preparare degli *ingredienti*: le varie murrine da affettare, le guarnizioni (mirtilli, asparagi, ecc.), le sfoglie per le lasagne, i cannelloni vuoti, le basi per le meringate, .... Insomma, mi porto avanti col lavoro e, quando è ora di realizzare i pezzi completi, devo solo assemblare e rifinire. Non so se risparmio tempo (ma credo di sì): di certo, dividendo il lavoro in fasi e lasciando passare magari anche parecchio tempo tra una fase e l'altra, non ho l'angoscia del foglio bianco, di passare dal niente al pezzo finito, e insieme mi pare tutto più leggero e veloce, perché la *fatica* delle singole fasi è già stata dimenticata.

Detto questo, il mio limite massimo di *produzione in serie* resta cinque o sei pezzi per volta, non di più: altrimenti, in barba a tutti i miei trucchi, alle fasi separate, all'ottimizzazione, divento pazza di noia lo stesso.

giovedì 14 dicembre 2006

Tesori di ebay #3

In tempo per rischiararmi una giornata che sarebbe stata plumbea anche col sole di agosto, è arrivato il mio - per ora - ultimo acquisto sull'ormai mitica ebay.
Lo dico sottovoce che nonsisammai, ma finora sono stata più che fortunata. Ho avuto a che fare quasi sempre con venditori gentili, solleciti e anche simpatici, e tutto quello che ho comprato si è rivelato all'altezza delle aspettative.

Non fa eccezione questo ultimo pacchettino, inviato da Tim di Blue Sky Miniatures. Tim produce ceramiche grezze in una cinquantina di modelli diversi, in stampi che credo si faccia da solo. Bisogna fare attenzione alle misure (che accompagnano sempre gli articoli) perché in qualche caso sono troppo grandi - ci sono delle teglie da forno in cui sarebbe possibile lavare i piatti di un intero pranzo, per dire - ma in generale le cosine sono molto belle e viste dal vivo lo sono anche di più. Le foto non rendono giustizia soprattutto ai bordi, che in realtà non sono così spessi come sembrano.
Per questo motivo ammetto di non essermi fidata e di aver fatto un primo ordine esplorativo di pochi pezzi, per limitare i danni in caso non fossero andati bene. Invece sono quasi perfetti, le ciotole da impasto in particolare sono una delizia e anche i barattoli da biscotti. Un po' spessette solo le ciotole da portata, che ho preso per le insalate e i primi piatti. Niente a che vedere con la porcellana, sia chiaro: ma come terraglie un po' rustiche vanno benissimo.

Tutti i pezzi sono, come dicevo, grezzi: sono stati cotti una volta a non so quale cono di temperatura e teoricamente sono pronti per essere dipinti e cotti un'altra volta (abbiate pazienza, ma di ceramica non capisco niente). Io credo che userò i colori da cuocere nel forno di casa, sperando che il risultato sia abbastanza *porcellanato*. Così come sono hanno una superficie ruvida che potrebbe essere interessante mantenere all'esterno (me li vedo dipinti in colori neutri e naturali, fin troppo trendy :o), ma l'interno va obbligatoriamente smaltato. Vedremo.

Il maledetto blocco del miniaturista non se ne va, anche se continuo a pensare così tanto alle minis da fare che tra un po' mi usciranno dalle orecchie bell'e pronte.